Eh sì, cari Nati per Sorridere realizzare un sogno è cosa ardua senza l’aiuto degli amici pronti a supportarti se sono convinti che il progetto abbia un senso.
Ho riflettuto molto prima di scrivere questo articolo ma confido in Voi e nella Vostra sensibilità che, sicuramente, Vi permetterà di comprendere l’importanza di ciò che sto cercando di mettere in pratica.
L’ Associazione Culturale Nati per Sorridere, come quasi tutte le Associazioni, non ha molti fondi ed ha bisogno di tutti i Nati per Sorridere per realizzare il sogno di portare a compimento il progetto ‘Leonora e Gualfredo nelle scuole’.
Per giungere allo scopo, devo trovare il denaro per poter ristampare il libro quindi chiedo il vostro aiuto che potrete apportare facendo una piccola donazione all’ A. C. Nati per Sorridere.
Libera donazione a favore dell’attività dell’Associazione – Progetto ‘Leonora e Gualfredo nelle scuole’
A tutti coloro che faranno questo piccolo gesto di adesione al progetto, oltre a regolare ricevuta con tanto di marca da bollo da 2€, verrà inviata una copia omaggio del libro e, per donazioni uguali o superiori ai 50€ anche la tessera dell’Associazione.
Il Progetto ‘Leonora e gualfredo nelle scuole’
Ideazione e realizzazione: a cura dell’Associazione Culturale Nati per Sorridere anche in collaborazione con altre realtà associative o Enti (se verrà fatta richiesta)
Progetto: Alti ideali per far crescere i giovani
Motivazione: Stimolare nei ragazzi il desiderio di conoscere ed apprezzare gli alti ideali cavallereschi con la speranza di indurli a comprendere quanto il perseguire un alto ideale possa aiutare la loro crescita evolutiva.
Secondo obiettivo, non meno importante, è dar voce ai tanti ragazzi in gamba che, purtroppo, rimangono silenti in una società in cui pare che ad avere la meglio ed essere premiati siano quelli che si comportano da furbetti o, ancor peggio, da bulli.
Terzo obiettivo: stimolare i ragazzi a confrontarsi sui temi trattati in una discussione di classe fatta dal vivo e non su whatsapp o altri mezzi informatici.
A chi è rivolto: ragazzi di prima superiore
Dove opera: nelle suole pubbliche e private
Come si svolge: in accordo con l’insegnante di lettere, intervento in classe con spiegazione e lettura teatralizzata di alcuni brani del libro. Ad ogni ragazzo verrà donata una copia del libro e, a lettura avvenuta, discussione di classe per dar vita ad un elaborato in cui esporre il pensiero e le valutazioni della classe.
Maggiori informazioni in questo filmato in cui la D.sa Donatella Taverna, forte dei suoi tanti decenni di insegnamento in uno dei migliori Licei Classici di Torino, descrive l’importanza del progetto di ‘Leonora e Gualfredo’ nelle scuole:
il libro ‘Leonora e Gualfredo, una storia d’Amore’ porta in sé un messaggio molto importante che occorrerebbe far giungere a più persone possibile e, soprattutto alle nuove generazioni che, oppresse da una società insulsa orientata a spingere la mera materialità della vita, non hanno la possibilità di scegliere cosa sia importante e cosa no se non grazie alla volontà di pochi che continuano a credere in altri valori.
Ciò che cerco di fare, in tutta umiltà, è una goccia nel mare ma, se ci pensate bene, senza tante gocce il mare non esisterebbe!
Il test di validità del progetto
Qualsiasi progetto, prima di essere messo in pratica, ha bisogno di essere testato ed anche ‘Leonora e Gualfredo’ nelle scuole ha avuto il suo test.
La sperimentazione è stata realizzata giovedì 9 maggio 2019, con i ragazzi della prima liceo del Collegio San Giuseppe di Torino grazie alla collaborazione di Fratel Alfredo, direttore dell’istituto e della Prof.sa Montersino.
Quasi due ore di chiacchierata con splendidi ragazzi, attentissimi e partecipi, che in varie occasioni hanno sottolineato con domande ed opinioni, il loro interesse agli argomenti trattati.
Alla fine, ad ognuno di loro, è stata donata una copia del libro che, diligentemente, hanno letto nei giorni a seguire e, dopo la preventivata discussione in classe, hanno scritto il seguente elaborato:
Il piacere di leggere e la voglia di scrivere.
Viali, “Leonora e Gualfredo una storia d’amore”
Riflessioni in margine alla lettura di un romanzo che fa pensare.
Leonora e Gualfredo una storia d’amore è veramente un romanzo bello e particolare, che porta il lettore a fare riflessioni che vanno oltre la storia e lo coinvolge profondamente obbligandolo ad interrogarsi su tanti aspetti importanti della vita.
L’autrice è Nicoletta Viali, giornalista e ricercatrice spirituale, presidente dell’Associazione Culturale “Nati per sorridere”.
Quando l’abbiamo incontrata ci ha presentato il romanzo, ci ha spiegato gli scopi dell’associazione e noi siamo rimasti particolarmente colpiti quando ci ha detto che “I Nati per sorridere cercano di celebrare la loro vita in ogni piccolo particolare sapendo che nulla e nessuno potrà impedir loro di vivere al meglio il loro percorso”, aggiungendo che è possibile dare un valore speciale ad ogni piccolo momento della vita imparando ad essere “per” e non “contro”.
Molte persone, purtroppo, quando decidono di raccontarsi, tendono ad esprimere la loro visione del mondo spiegando di essere “CONTRO”, “contro la guerra, contro l’emarginazione, contro i pregiudizi” quando, invece, bisognerebbe essere “PER”, “per la pace, per l’inclusione, per l’accoglienza”: cambiare punto di vista è il primo passo per vivere meglio con noi stessi e con gli altri.
Nicoletta Viali ci è piaciuta, ci ha convinti e abbiamo iniziato a leggere il romanzo con curiosità.
Il romanzo presenta due storie: una ambientata nel nostro tempo e un’altra in un’epoca lontana, nel 1400, sullo sfondo del Canavese, in un bel castello di Montalto Dora.
La storia ambientata nel nostro tempo narra di Luca (un sognatore) e Sandra (concreta ed eccessivamente attaccata ai soldi), conviventi, non più innamorati e costantemente impegnati a discutere su tutto.
Il romanzo si apre con la scena in cui Sandra, invitando Luca ad “andare a cantare in un altro cortile”, tira fuori dall’armadio due sacchi neri in cui aveva messo la sua roba, li sbatte sul pianerottolo, poi spinge lo stesso Luca fuori dalla porta intimandogli di non tornare mai più.
A Luca non resta che andare a vivere dalla madre nella casa di famiglia dove viene accolto con l’affetto di sempre. Nella sua vecchia camera rievoca i sogni del passato, rivive sensazioni dimenticate, riflette e si domanda se veramente esista il grande Amore, simile a quello narrato nei poemi cavallereschi.
Il grande amore, gli dice la madre, esiste, ma non è possibile cercarlo; avviene e basta. E’ come un fulmine che non si sa quando arriverà, non si sa dove colpirà, ma certamente deve colpire un uomo e una donna nello stesso istante, se manca la contemporaneità nell’innamoramento, il rischio è che uno rimanga incenerito… proprio come è successo a lui.
Luca, “incenerito”, riprende a frequentare i vecchi amici, primo fra tutti, Andrea, il suo amico d’infanzia, che è come un fratello, poi conosce Giulia, una ragazza che prova i suoi stessi sentimenti e le sue stesse emozioni.
In seguito Luca, Andrea, Giulia e Sergio decidono di mettere in scena uno spettacolo teatrale prendendo spunto dalla storia d’amore di Leonora e Gualfredo.
La storia narra di Leonora, diventata, per volontà dei genitori, moglie di Astolfo, un vecchio ricco. Un giorno Leonora conosce un giovane cavaliere costretto a chiedere ospitalità perché il suo cavallo si è ferito . I due cominciano a conoscersi e passano molto tempo insieme fino a quando il marito scopre la relazione e fa rinchiudere in cella il cavaliere.
La storia ha, però, un lieto fine perché l’anziano marito, comprendendo che l’amore non può essere imposto, lascia libera Leonora (cosa assolutamente insolita, per l’epoca) che potrà vivere felice e contenta con Gualfredo.
L’allestimento dello spettacolo coinvolge intensamente tutto il gruppo, scrivendo il canovaccio, rivivendo la storia, cercando la parole per meglio esprimere i sentimenti dei protagonisti, gli aspiranti attori sono costretti ad analizzare anche i loro sentimenti, il loro modo di vivere e, in qualche modo, la vicenda del bel cavaliere trasforma la loro vita. Andrea, innamorato da sempre di Giulia, capisce una buona volta di non essere corrisposto e si rassegna.. Luca e Giulia riescono finalmente a trovarsi e vivono felici e contenti
Quando abbiamo terminato la lettura, l’idea iniziale era quella di ispirarci alla storia di Leonora e Gualfredo e provare a inventarne un’altra, magari accompagnandola anche con la musica, poi, quando abbiamo iniziato a parlarne, ci siamo appassionati alla discussione, abbiamo scoperto che ci piaceva più commentare che inventare e abbiamo cominciato a prendere appunti, cercando di mettere in ordine tutte le riflessioni che ci venivano in mente.
Le più semplici: Sandra è troppo attaccata ai soldi e lo sguardo sempre e solo rivolto al portafoglio le impedisce di comprendere tante piccole cose che potrebbero renderla meno nevrotica. Luca è un sognatore, simpatico e tenero, ma ha capito solo una parte della semplice legge della quotidianità: è vero che i soldi non fanno la felicità, ma la mancanza di denaro annulla tante prospettive e rende molto amara l’esistenza. Tutti abbiamo amato Leonora e Gualfredo, ci è stato simpatico anche Astolfo, ma ci è parso il meno reale. La cronaca, registrando lo spaventoso aumento di femminicidi, purtroppo, ci insegna che oggi, forse più di ieri, non è consentito ad una donna “cambiare idea”, neanche in situazioni gravi.
Nel romanzo abbiamo trovato delle osservazioni che ci hanno suggerito di andare oltre la bella storia d’amore tra Luca e Giulia e tra Leonora, Gualfredo e qual sant’uomo (forse) di Astolfo.
Avevamo visto da poco la trasposizione cinematografica de “La coscienza di Zeno, in cui il bizzarro, ma affascinante protagonista offre al lettore battute e riflessioni che lasciano il segno, come , ad esempio:
“Tanti a questo mondo apprendono soltanto ascoltando se stessi o almeno non sanno apprendere ascoltando gli altri” e
” La vita attuale è inquinata alle radici. L’uomo s’è messo al posto degli alberi e delle bestie ed ha inquinata l’aria, ha impedito il libero spazio. Può avvenire di peggio”.
… ci è sembrato di trovare delle risposte che sarebbero state utili a Zeno, ma soprattutto agli interrogativi che le parole di Zeno ci avevano lasciato.
Nel prologo, l’autrice scrive:
“Il vuoto è padrone del mondo (…)
Sogno un mondo in cui cuore, mente, anima possano riequilibrarsi in un unico armonico che, anziché perdersi e disperdersi nel vuoto, galleggi serenamente … con la consapevolezza che ovunque andrà sarà sereno”.
(anche se, talvolta, la mente è traditrice e il cuore non è più di moda)
Nel prologo, infine, abbiamo trovato parole che vorremmo stampare sulle nostre magliette:
“Cuore, mente ed anima.
Sentimenti, ragione ed intuito.
Amore, saggezza e comprensione profonda”
Sono i valori più importanti che devono essere un progetto di vita, per un amore, una professione, una vita in solitudine o in mezzo ad una folla cosmopolita. Sempre!
(Appunti degli studenti della I Liceo Scientifico rielaborati e trascritti da Beatrice Gianni e Stefano Zappino)
Cari Nati per Sorridere realizzare un sogno è un compito arduo ed ho bisogno del vostro aiuto per continuare a crederci. Ora che siete a conoscenza del progetto, se ci credete e se lo ritenete opportuno, datemi una mano aggiungendo anche Voi una piccola goccia al mare dell’evoluzione.
Vi ringrazio di cuore
Nicoletta Viali – Presidente A. C. Nati per Sorridere