Parapsicologia: al via il 21° Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche con tema: ” L’uomo multidimensionale – Oltre i confini della mente”.
L’edizione 2015 del Convegno si svolgerà a Montesilvano (PE) da giovedì 23 a domenica 26 aprile 2015 con un nutritissimo programma e molti Relatori di fama internazionale.
Il Convegno nasce dall’instancabile e meritoria opera del Dr. Nicola Cutolo che da più di vent’anni, in sinergia con l’Associazione Italiana di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche, da Lui fondata, persegue la finalità di rendere l’appuntamento un momento di incontro e di confronto fra tutti coloro che sono sulla strada della ricerca per comprendere sempre più il mondo dello Spirito e della Realtà Trascendentale.
In realtà, chiunque cerchi di comprendere la realtà esistente al di là del mondo materiale è, a pieno titolo, un ricercatore di sé stesso poichè cerca di scoprire e conoscere cosa sono e come funzionano peculiarità che ha in se e che vede negli altri.
L’uomo ha doti e capacità che lo portano ad interagire non solo a livello materiale con gli altri esseri viventi e con tutto il Creato ma queste doti, che rientrano nel campo della Parapsicologia e della Bioenergetica, sono riscontrabili e riconoscibili solo accedendo ad un mondo intuitivo, o se preferite, Trascendente, che deve necessariamente superare i ristretti limiti della mente razionale.
Nei quattro giorni di durata del Convegno sono state programmate conferenze assolutamente interessanti che riguardano vari aspetti della vita umana e, ad esser sinceri, ognuna di loro meriterebbe un articolo a parte e, non volendo fare distinzioni tra i relatori, tutti di altissimo livello, rimandiamo il lettore alla lettura del programma di cui mettiamo il link.
Per vedere il programma dettagliato accedere al sito del convegno.
Unica eccezione per un amico del Free Life Magazine, il Maestro Rino Capitanata che sarà presente al convegno e, alle 22,00 di sabato 25 aprile, delizierà il pubblico con il concerto:
“Suoni di guarigione, musiche benefiche a 432 hz e campane tibetane”
Come di consuetudine, anche questo concerto sarà di musica ma sarà anche accompagnato da bellissime immagini.
L’importanza di assistere al concerto del M° Capitanata è espressa benissimo dalle sue stesse parole:
Ai miei concerti prima di iniziare conduco una breve guida all’ascolto.
In realtà, l’ascolto musicale in profondità significa sapere che devo ascoltare il corpo e non la musica, che devo prendere coscienza del mio respiro anche come manifestazione fisiologica del “soffio vitale”.
L’ascolto in profondità è il trasformare un ascolto musicale in ascolto di sé. Ormai molto diffusa nel mondo occidentale, questa applicazione vanta antiche origini asiatiche cristallizzate nel “naishi”: l’antica scienza cinese che regola l’arte di guardare dentro il corpo.
Per il tipo di impatto profondo che ha sul nostro sistema emozionale, la musica può essere utilizzata con buoni risultati in ambito terapeutico.
Rappresenta certamente un efficace complemento ai trattamenti di rilassamento corporeo e mentale, nei disturbi di apprendimento, in alcune forme di patologie psichiche e di disturbi del comportamento sociale.
È il senso del tatto a essere totalmente coinvolto dal suono, attraverso quel potente e raffinatissimo organo che è la pelle. L’involucro che ci protegge e che ci mette in comunicazione con il mondo.
La pelle conserva le memorie implicite dei nostri primi 45 mesi di vita: 9 nel ventre materno e 36 dopo la nascita. L’intensità degli stimoli musicali nella vita prenatale e postnatale comporta una migliore possibilità di sviluppare in età adulta la capacità di vivere in profondità il piacere della musica.
Sotto l’effetto del suono, chi ascolta si trasforma in un diapason vivente e senza accorgersene attiva sulla pelle dei ricettori che trasformano la vibrazione in piacere.La vibrazione della pelle coinvolge tutte le cellule e fa dilagare il suono dappertutto.Il corpo coinvolto dall’onda musicale subisce, da un lato, una trasformazione fisicochimica e dall’altro lato, assapora l’indicibile sensazione di un flusso di carezze amorose.
Questo processo stimola non solo alcune aree del cervello atte a produrre sostanze legate ai circuiti cerebrali degli oppiacei, ma anche il ventre, non a caso definito il nostro secondo cervello.