Il menù della Felicità

Il menù della Felicità è un bel titolo per un convegno!

Riporta la notizia Ansa:

logo_ansa(ANSA) – MILANO, 23 APR – “L’Expo sia l’occasione per tutti coloro che lo attraversano di sentirsi cittadini del mondo”: questo l’auspicio con cui monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della Chiesa cattolica ambrosiana, ha aperto il tavolo interreligioso tenutosi all’Archivio diocesano di Milano dal titolo “Il menù della felicità”. A pochi giorni dall’apertura dell’esposizione, “occorre sottolineare di più la portata culturale dell’evento” ha detto Bressan, che mette in guardia sul “rischio di diventare cinici” anche di fronte all’ennesima tragedia del Mediterrano.

Alla tavola rotonda hanno preso parte i rappresentanti di nove confessioni religiose: cattolica, islamica, chiesa armena apostolica, chiesa evangelica valdese, ebraica, chiesa anglicana, induista, buddista e chiesa greca ortodossa. Tra i temi sottolineati, il cibo come nutrimento spirituale e non solo materiale, l’invito a evitare gli sprechi e gli abusi a tavola – visti come forme di insulto alla povertà – e la responsabilità individuale verso il creato che deve spingere al rispetto dell’ambiente e degli animali. (ANSA).

Nel leggere la notizia mi sono chiesta quale potrebbe essere ‘Il menù della Felicità’ dei nati per sorridere e mi sono subito resa conto che la risposta non è facile!

 

Partendo dal presupposto che si mangia per vivere e non si vive per mangiare, occorre prendere in visione la quantità di cibo che ogni giorno consumiamo; poco cibo ci penalizza soprattutto perché non introdurremmo in noi tutto ciò che ci serve per mantenere una buona salute ma, il troppo cibo, soprattutto quello definito ‘spazzatura’, è ancor peggio perché ci fa ammalare sicuramente quindi:

Primo ingrediente: mangiare in giusta quantità.

Il menù della Felicità - colazione 400Ora si pone il problema di cosa mangiare. Dovremmo comporre il nostro menù giornaliero basandoci sulle specifiche esigenze del nostro corpo, seguendo i consigli dei nutrizionisti quindi suddividere il cibo giornaliero in cinque pasti: colazione, spuntino metà mattina, pranzo, merenda e cena avendo l’accortezza di scegliere gli alimenti giusti per ogni pasto. Al Mattino, per esempio, abbiamo bisogno di assumere quegli alimenti che ci danno energie pronte da impiegare nella dura giornata di lavoro che ci attende quindi evviva i glucidi. Li chiamo così perché chiamarli zuccheri potrebbe essere fuorviante in quanto potrebbe far pensare agli zuccheri semplici come il saccarosio o il fruttosio, mentre, con ‘glucidi’ intendiamo tutti gli zuccheri anche quelli complessi.

Secondo ingrediente: mangiare la cosa giusta al momento giusto.

In genere diamo grande importanza a tre costituenti fondamentali della nostra alimentazione: glucidi, protidi e glicidi ma trascuriamo componenti che, anche se solo in traccia, sono essenziali alla salute: sali minerali, oligoelementi, vitamine. Un esempio: nel normale metabolismo si creano i famosi ‘radicali liberi’ che, a lungo andare se non accompagnati fuori dal nostro corpo, ci intossicano e l’unico modo di espellerli dal nostro corpo con l’alimentazione è mangiare alimenti che contengano anti radicali liberi o, come più propriamente si chiamano, antiossidanti che si trovano soprattutto in frutta e verdura. Dovremmo anche ricordarci che la cottura, il più delle volte, impoverisce il cibo proprio di questi componenti essenziali.

Terzo ingrediente: mangiare il più possibile alimenti crudi.

Ora dovremmo pensare a come e dove acquistare le nostre derrate alimentari. Sono sicuramente preferibili quelle a km zero, di stagione, possibilmente allevate o coltivate nel modo più naturale possibile senza sfruttamento intensivo di campi e animali.

Quarto ingrediente: fare attenzione alle etichette e pretendere di sapere fino in fondo cosa sia e da dove arriva ciò che mangiamo.

Se volgiamo nutrire il fisico nutrendo anche lo spirito, allora, dovremmo fare in modo di comprendere che nulla di positivo può succedere se per mangiare dobbiamo uccidere e che, forse, sarebbe preferibile una dieta vegetariana se non proprio vegana… poco è sicuramente meglio di niente!

Quinto ingrediente: mangiare carne solo se saremmo disposti ad uccidere noi stessi l’animale che mangiamo.

Una tradizione bellissima si va perdendo: riunire la famiglia (normale, allargata, diversa, etc) Il menù della Felicità 1 300per i pasti principali. La vita moderna ci obbliga a non poterlo fare sempre ma, almeno per la cena, cosa di meglio che ritrovarsi tutti intorno allo stesso tavolo, senza televisione, senza cellulari e senza cuffiette.

Sesto ingrediente: mangiare con chi si ama dà più sapore e più vitalità al cibo.

Il più delle volte non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati ad avere la possibilità di alimentarci sufficientemente. Visto che la tradizione religiosa del Paese in cui vivo è quella Cattolica, ricordo che nella preghiera lasciataci in eredità da Gesù c’è una frase che recita: ‘…dacci oggi il nostro pane quotidiano…’ e se questa frase è tanto importante da essere espressa nel Padre Nostro è perché non è così scontato che ogni giorno si possa avere di che sfamarci.

Settimo ingrediente: ringraziare il Cielo per tutti i doni che ogni giorno ci porge, anche sotto forma di cibo per il corpo e di amore per lo spirito!

Se Voi nati per sorridere avete altri ingredienti per rendere ancor più vario ed appetibile il menù della Felicità, potete liberamente aggiungerlo nei commenti.

facebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinby feather
facebooktwittergoogle_pluslinkedinrssyoutubeby feather

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *