Il dolore muto è quello che ti fa venire la nausea, ti spacca la testa, ti fa esplodere il cuore, ti fa sentire nella nebbia fitta ma non ti fa versare una lacrima.
Il dolore muto è quello che non ti permette di farti domande perché sai già le risposte e anche se non ti stanno bene fino in fondo tant’è e non ci puoi fare nulla.
Il dolore muto è quello non ti permette di arrabbiarti con il mondo, con il destino, con la vita e, così facendo, non ti da neppure la soddisfazione di sfogarti, magari a vuoto ma almeno ti libereresti.
Il dolore muto è quello che sopravviene quando dopo mesi di lotta ti rendi perfettamente conto che è finita, che non c’è più lotta e non c’è proprio più possibilità di scelta.
Il dolore muto è muto e non fa rumore se non nelle tue vene che pulsano all’impazzata fino quasi a scoppiare.
Il dolore muto è astuto e beffardo perché sa che da lui non puoi difenderti, non puoi scacciarlo, non puoi mitigarlo, non puoi esiliarlo dal tuo cuore con un bel foglio di via.
Quando un dolore muto arriva è assolutamente inutile dimenarsi per scrollarselo di dosso perché è come le sabbie mobili: più ti dimeni e più affondi fino a soffocare.
Non c’è conforto al dolore muto e l’unico modo per superarlo è lasciarlo agire indisturbato fino a quando avrà esaurito la sua energia ben sapendo che più è grande, più tempo ci vorrà.
Il dolore muto è tutto tuo e non puoi condividerlo con altri perché sai che non ha ragione di esistere eppure lo senti ugualmente.
La fede non vacilla, le risposte ci sono e le hai accettate, ma pur sapendo il dolore muto è lì e ti spacca l’anima.
by 
by