Il pellegrino e lo sguardo: storielle zen del sabato

Durante il Medioevo, un pellegrino aveva fatto voto di raggiungere un lontano santuario, come si usava a quei tempi.

Dopo alcuni giorni di cammino, si trovò a passare per una stradina che si inerpicava per il fianco desolato di una collina brulla e bruciata dal sole.

Pellegrino_sguardo 700

Sul sentiero spalancavano la bocca grigia tante cave di pietra.
Qua e là degli uomini, seduti per terra, scalpellavano grossi frammenti di roccia per ricavare degli squadrati blocchi di pietra da costruzione.

Il pellegrino si avvicinò al primo degli uomini.
Polvere e sudore lo rendevano irriconoscibile, negli occhi feriti dalla polvere di pietra si leggeva una fatica terribile.

Il suo braccio sembrava una cosa unica con il pesante martello che continuava a sollevare ed abbattere ritmicamente.
“Che cosa fai?”, chiese il pellegrino.

“Non lo vedi?” rispose l’uomo, sgarbato, senza neanche sollevare il capo.
“Mi sto ammazzando di fatica”.

Il pellegrino non disse nulla e riprese il cammino
S’imbatté presto in un secondo spaccapietre.
Era altrettanto stanco, ferito, impolverato.
“Che cosa fai?”, chiese anche a lui il pellegrino.
“Non lo vedi? Lavoro da mattino a sera per mantenere mia moglie e i miei bambini.”, rispose l’uomo.

In silenzio, il pellegrino riprese a camminare.
Giunse quasi in cima alla collina.

Là c’era un terzo spaccapietre.

Era mortalmente affaticato, come gli altri.
Aveva anche lui una crosta di polvere e sudore sul volto, ma gli occhi feriti dalle schegge di pietra avevano una strana serenità.

“Che cosa fai?”, chiese il pellegrino.

“Non lo vedi?”, rispose l’uomo, sorridendo con fierezza “Sto costruendo una cattedrale.”

E con il braccio indicò la valle dove si stava innalzando una grande costruzione, ricca di colonne, di archi e di ardite guglie di pietra grigia, puntate verso il cielo.

Pellegrino_cattedrale

Considerazioni personali:

Come sempre è il movente a fare la differenza.

A movente diverso, corrispondono energie e vibrazioni diverse, anche se l’azione è la stessa.

Inoltre, sicuramente, anche il risultato sarà diverso, sia nella quantità che nella qualità.

Uno stesso lavoro può essere svolto in maniera diversa in relazione ai pensieri e successivamente alle emozioni che si imprimono.

Prendiamo per esempio un pittore. Egli può dipingere su commissione oppure seguendo le indicazioni della propria Anima. Il quadro sarà notevolmente diverso.

Questo accade in ogni evento ed azione della nostra vita.

Chi svolge il proprio lavoro con amore, come il terzo spaccapietre, avrà una gioia interiore che emana dai propri occhi.  Questo non accade negli altri due. Ma il lavoro è uguale per tutti e tre. E’ il movente che fa la differenza.

Alba di Luce_700

Un abbraccio di Luce buon fine settimana per tutti

Giuseppe Bufalo

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