Alle 18 di giovedì 26 gennaio, presso il Collegio San Giuseppe di Torino, è stata inaugurata la mostra: Femminile plurale. Il tema del femminino in 60 artisti piemontesi del Novecento, curata da Donatella Taverna, Alfredo Centra e Francesco De Caria.
Scopo della mostra è rendere visibile, tramite le opere esposte, la pluralità insita nell’idea archetipica del femminile che si esprime, in forme diverse ed in modi più o meno evidenti, nella quotidianità della vita.
Quello del femminile è sicuramente un tema ampiamente presente in tutte le tradizioni, in tutte le parti del mondo ed in tutte le epoche ed è stato descritto nella letteratura e rappresentato in molteplici espressioni delle arti figurative.
Esposte in mostra più di cento opere che coprono cento anni di attività artistica, dal 1915 al 2016, anni di grandi cambiamenti non solo a livello di società ma anche come condizione della donna che ha ottenuto molte conquiste sul piano dei diritti sociali, lavorativi e famigliari. Queste conquiste sicuramente positive sono avvenute molto in fretta ed hanno cambiato fortemente il sentire comune sul ruolo del femminile lasciando ai giorni di oggi la responsabilità di riportare equilibrio dando l’opportunità ad entrambi i generi di individuare una nuova e più autentica collaborazione e di recuperare stabilità nel proprio ruolo.
Molti gli aspetti del femminile che sono stati descritti ed interpretati artisticamente, ben rientrano anche quelle figure un po’ sognanti, un po’ reali, fissate dall’immaginario collettivo, che rientrano a pieno titolo in questa mostra e che si trovano anche descritte nell’ultimo lavoro della Dott.sa Taverna: Trittico Femminile – Fate, Sirene, Madonne nere nella tradizione popolare piemontese.
Il libro è stato presentato grazie alla chiara ed avvincente esposizione di Vittorio G.Cardinali,Presidente di Immagine per il Piemonte, che è riuscito nell’intento di far comprendere l’attualità di queste figure che, solitamente, vengono relegate, come storia morta, in un lontano passato dimenticando che, in ogni donna, di tanto in tanto rispunta la fata, la sirena, la madonna intesa come fonte di vita.
Come ben espresso dal Fr. Alfredo Centra, “Il soggetto del femminile ci riporta a temi fondamentali dell’esistenza – la nascita, l’amore, la maternità, la morte – che hanno attraversato secoli e millenni anche nelle illusioni che l’arte sovente è stata chiamata a rappresentare nelle forme di Patria, Gloria, Fama, Immortalità, quelle illusioni che, unite alla Fede, danno un senso al pellegrinaggio sulla Terra e che contraddistinguono l’Uomo“.
La manifestazione gode del patrocinio di: Città di Torino, Biblioteche civiche torinesi, ISAA, Raccolte De Caria Taverna, Associazione Immagine per il Piemonte, Museo Franchetti.
In conclusione, come sempre, per apprezzare fino in fondo la bellezza e l’importanza di una mostra, l’unica vera cosa da fare è visitarla.
La mostra rimane visitabile sino al 25 febbraio, con orario: lunedì-venerdì 10,30-12 e 16-18,30; sabato 10,30-12. Un quaderno-catalogo correda la mostra: la pubblicazione è stata resa possibile grazie alla dott.ssa Loredana Annaloro.
Collegio San Giuseppe – Via San Francesco da Paola, 23 – Torino
Per approfondire l’argomento visita il sito di Immagine per il Piemonte