Locanda Regina non è solo ‘La baita della Polenta’ è molto di più!
In effetti, per andare a visitarla e per godere di tutte le prelibatezze offerte basterebbe già solo la sapiente e tradizionale maestria impiegata nella preparazione di un piatto che sembra semplice da fare ma che, invece, richiede una lavorazione fine e molto curata non solo nella scelta della farina e nella cottura ma anche in tutto ciò che accompagna la polenta.
Nonostante siano giovani, i fratelli Roberta e Gabriele Genre, possono vantare una lunga tradizione famigliare che da tre generazioni accoglie i visitatori ristorandoli non solo fisicamente ma anche con l’accoglienza calda e tenera della gente di montagna abituata a lavorare sodo per ovviare alle asperità del terreno e del clima e che ha l’abitudine a collaborare, ad aiutare, a condividere e ad accogliere, appunto.
Ma buon cibo e calda accoglienza sono solo due degli ingredienti della ricetta di cui sto parlando! eh si, perché il terzo ingrediente che fa della Locanda Regina un locale unico ed inimitabile è… il Pian della Regina!
Se non ci siete mai stati sappiate che proverò a descriverlo ben sapendo che qualunque parola io possa cercare e trovare, il mio racconto non vi darà mai le sensazioni bellissime ed irripetibili che questo luogo trasmette.
La strada che partendo da Crissolo si inerpica su per la montagna è la classica strada di montagna che attraversa i costoni montani che la stringono quasi a proteggerla poi, ad un certo punto, a sorpresa, davanti a Voi appare una grande valle, bellissima ed ariosa: siete arrivati, questo è Pian della Regina.
Su tutto campeggia, bellissimo e maestoso, il Monviso che, visto da li, è talmente vicino che ti sembra di poterlo toccare. Guardandolo viene in mente che Monviso sia una contrazione di MONte VIcino al paradiSO anche se si sa bene che il nome significa monte ben visibile ed isolato.
Il Monviso, per noi Re di Pietra, sicuro riferimento dei viaggiatori che si vede da ogni parte della pianura padana occidentale e, soprattutto per noi piemontesi, è il gigante buono che veglia costantemente. Poco più in alto, a Pian del Re, sgorga il fiume Po che, a Pian Regina è già un torrentello vivace e borbottone.
Quanti collegamenti si possono creare nella beatitudine di uno sguardo a questo posto che riporta un antico legame tra la sua atmosfera e quella dell’antico Egitto. Proprio da lì puoi vedere quanto il Monviso assomigli ad una Piramide ed il fiume che da lui prende vita, anticamente, si chiamava Eridano lo stesso nome di quel principe egiziano, figlio di Faraone, che la leggenda vuole fondatore di Torino.
Quando si sta a Pian Regina l’orologio non esiste più, i pensieri sfuggono dalla mente per lasciare spazio ad una serenità e ad una pace che scende fin nel profondo e ti rigenera e ti rinforza. A Pian Regina non puoi non sentire la magnificenza del Creato sentendoti parte di esso fin nella tua più piccola cellula.
La Locanda Regina non è solo ‘La baita della Polenta’ è molto di più!
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Comunico l’amore per il Viso, tantopiù se riconosciuto da Pian della Regina, come ha avuto il piacere di fare fin dall’infanzia. Metto in evidenza la volontà di cogliere la possibilità di abbracciare nuovamente lo stesso emersa affrontando l’IMPEGNATIVO PERCORSO RIABILITATIVO che mi impegna proficuamente da anni, a partire dal 16 giugno 2004, giorno che data il risveglio dalle condizioni comatose potenzialmente irreversibili dovute al trauma subito 53 giorni prima, il 24/4/2004.
Chiedo di supportare la possibilità di accogliere lo stesso proponendomi la possibilità di accogliere il medesimo.
Sergio Levorin, giovane (40 anni) invalido caratterizzato da un grande amore per il Re di Pietra.
Un Amore grande ci accomuna, caro Sergio!