C’era una volta…il ferragosto… a San Martino Canavese

‘ Alla ricerca della Felicita ‘ – 15 agosto a San Martino Canavese

 C’era una volta…il ferragosto

Un giorno di festa da passare in ottima compagnia ritrovando antiche tradizioni

Lunedi 15 agosto, dalle 15,30 Beniamino continuerà il suo viaggio ‘ Alla ricerca della Felicita ‘ a San Martino Canavese, e lì festeggerà un Ferragosto speciale.

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Il giorno di ferragosto è un giorno molto particolare che la Chiesa Cattolica dedica all’Assunzione in Cielo della Madonna ma siamo sicuri che sia tutto qui?

E’ notorio il fatto che il Cristianesimo nel suo propagarsi abbia sostituito i simboli ed i contenuti di alcune feste popolari tradizionali pre-esistenti; il nome Ferragosto deriva dal latino ‘Feriae Augusti’ traducibile con riposo di Augusto in quanto, proprio il primo imperatore romano,  dispose che dal primo di agosto ci fosse un periodo di riposo dopo il tanto lavoro nei campi e si festeggiasse anche il raccolto.

Quindi il Ferragosto è di epoca romana? Nel nome sicuramente si ma, nei fatti, la colonizzazione romana dei popoli celtici ha fatto si che anche i romani sostituissero con loro feste, le importanti feste popolari celtiche. I Salassi, popolazione di derivazione celto-ligure che scendendo da Nord, colonizzò prima la Valle d’Aosta e poi il Canavese, avevano una religione animista che nella natura vedeva la realizzazione del tutto.

In armonia con il fluire delle stagioni, segnavano il loro calendario proprio in base ai ritmi naturali con otto feste annuali ed una di queste, tra le quattro più importanti, la festa di Lughnasadh cadeva proprio il primo di agosto ed era dedicata al dio Lugh che, in questa particolare occasione, veniva ricordato come grande distributore di ricchezze essendo questa festa collocata temporalmente al momento del raccolto. I festeggiamenti erano molto sentiti e tutto il popolo doveva partecipare.

Come Davide Motto, direttore artistico dell’evento, ci racconta:

“La felicità è spesso fatta di piccoli gesti, di sottili ricordi che ci legano ad un passato più o meno vicino. Un ritornare bambino tra incanto e spensieratezza. E’ questo il naturale svolgersi del nostro percorso a San Martino. Un ritrovare i sani e genuini sapori del passato. Una scampagnata di ferragosto come solo l’ancora incontaminato Canavese può donare. Una “costinata” tra giochi e risate che sfocerà nella storia del luogo alla riscoperta dei ruderi del castello arduinico, della torre-porta, dei vecchi forni … affinché i nostri desideri più antichi non cadano nell’oblio”.

San Martino Canavese, come riportato nel testo di Pietro Ramella e come testimoniano resti archeologici, nell’età del Ferro, doveva essere abitato da popolazioni miste tra cui i Celti fatto quasi del tutto acclarato visto che a Perosa si è trovato un grande tumulo in cui era stato sepolto un principe di stirpe celtica.

Il nostro Beniamino, quindi, rimarrà profondamente attratto da questa festa che celebra il Ferragosto e che il suo retaggio storico di canavesano doc gli farà sentire come parte del suo essere più profondo.

La visita ai ruderi del Castello Arduinico lo porterà a rendersi conto di quanta storia abbia visto la collina su cui il maniero si ergeva poiché, da vari ritrovamenti archeologici, si è potuto documentare che su quell’altura le popolazioni residenti si sono insediate almeno a partire da 5500 anni or sono.

Non esistono documenti storici sulla costruzione del Castello ma è probabile che, vista la sua posizione sulla strada che da Yporegia portava a Torino, la roccaforte fosse utilizzata da Arduino di Ivrea soprattutto in tempi di guerra che, allora ma anche nei secoli successivi, non sono stati tanto rari. Il Castello Arduinico di San Martino del Monte, come si chiamava allora San Martino Canavese, resistette fino al 1552 anno in cui venne distrutto ad opera degli Spagnoli dopo averlo sottratto con la forza ai Francesi che se ne erano impadroniti.

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La Torre-Porta maggiore della fortificazione, collocata vicino alla Chiesa Parrocchiale è tra le più antiche del Canavese (XI secolo) e, superata la sua funzione di avvistamento e di difesa, divenne Torre Campanaria nel XVII° secolo dopo essere stata alzata di cinque metri, da 14 a 19.

Dell’antico borgo medioevale fortificato molto rimane da vedere e Beniamino non mancherà di visitarlo venendo così a conoscenza di tante curiosità e degli usi e costumi di questo splendido luogo, dai secoli passati fino ai nostri giorni.

Come si diceva all’inizio, però, indipendentemente dalla tradizione cui ci si vuole riferire, Ferragosto è un giorno di festa e, dunque, festa sia! La giornata inizierà con una grigliata in compagnia di tanta bella gente e, se volete unirvi alla compagine, non rimane altro che prenotare, entro l’8 agosto, il vostro posto al numero 338.7858093 Sig.ra Tiziana Centanino  sapendo che, tolte le spese, il denaro raccolto verrà destinato ai lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santa Marta.

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