La cristalloterapia (il termine terapia non è sinonimo di terapia medica quindi, se state male, rivolgetevi al vostro medico di fiducia n.d.r.) è allo stesso tempo antica e giovane; non si conosce un fondatore di questa tecnica, semplicemente si usa da sempre: tutti i popoli antichi hanno utilizzato i cristalli anche con scopi terapeutici.
Con il passare del tempo e in seguito a vari cambiamenti culturali, l’uso dei
cristalli è sparito nella maggior parte del mondo civilizzato, ed è solo negli ultimi decenni che lo si sta riscoprendo, per questo parlo di cristalloterapia giovane, perché dobbiamo ancora imparare la maggior parte delle cose sulle sue tecniche, sul suo modo di essere, e su come viverla.
La cristalloterapia è una tecnica vibrazionale che si basa sullo scambio d’informazioni tra il campo energetico dei cristalli e quello della persona che li utilizza.
Lo scambio energetico avviene sempre e comunque … questo vuol dire che chi indossa dei gioielli con dei cristalli è un po’ come se fosse sottoposto ad un continuo trattamento, ma mancano gli ingredienti principali perché avvengano dei sensibili e reali cambiamenti: l’intenzione e l’apertura.
Questi due elementi sono alla base della cristalloterapia: l’intenzione è quella parte di noi che
vuole, permette e indirizza lo scambio delle energie tra il proprio campo energetico e quello del cristallo; se una persona indossa una collana con un ciondolo di ametista, per esempio, ma non è cosciente che quella pietra viola può portare dei benefici, probabilmente non ne trarrà alcun giovamento. Inoltre se non è aperta e disposta ad accettare ciò che il cristallo può regalargli, crea delle barriere energetiche (spesso inconsce) che bloccano lo scambio comunicativo.
Nella nostra cultura, la cristalloterapia, oltre ad essere poco conosciuta, è spesso considerata solo per ottenere benefici fisici, ma non è corretto, poiché anche una persona “sana ed equilibrata” può utilizzare i cristalli: per evolversi, per crescere o per imparare a conoscersi meglio; si può interagire con i cristalli in tantissimi modi, e non solo per ritrovare un equilibrio perduto, ma anche per meditare, per imparare qualcosa su noi stessi e sul nostro profondo, per entrare in contatto con un mondo che ancora riteniamo “pietrificato”, senza vita.
Chi permette ai cristalli di entrare nella propria vita, crea e vive questo nuovo rapporto, facilmente scoprirà che, anche se non si muovono, possono essere considerati degli ottimi compagni per il cammino che stiamo tutti quanti facendo, a molti “amici dei cristalli” è spesso capitato di parlare dei loro pezzi come se avessero una coscienza, come se fossero una forma di vita.
La scienza ci dice che i cristalli non sono vivi, che sono dei semplici ammassi di materia, ordinata e cristallizzata. Sono sicura che, se vi permetterete di costruire un rapporto con loro, prima o poi vi porrete la domanda che tutti quanti i cristalloterapeuti, chi prima e chi poi, si sono posti “ma la scienza, ha davvero ragione?”. La materia, secondo le ultime scoperte della fisica dei quanti, non è fatta di energia?… e l’energia non è in continuo movimento?
Con questo non voglio affermare che i cristalli siano dotati di vita propria e nemmeno voglio andare contro a ciò che siamo abituati a sentire fin da bambini, è mio compito, però, stimolare nei lettori la voglia di conoscere un mondo già “conosciuto e catalogato” sotto un nuovo punto di vista e con l’apertura mentale necessaria per poter accettare l’eventualità che non esistano solamente le cose che vediamo e che ci sono dette.
A mio parere, il modo giusto di avvicinarsi alla cristalloterapia, è quello di mantenere una mente aperta tenendo i piedi per terra: l’uomo non ha ancora scoperto tutto ciò che c’è da imparare sul nostro mondo, nemmeno su se stesso, per questo ritengo indispensabile non bollare come “insensato” o “inesistente” qualsiasi concetto che sia al di fuori della nostra conoscenza e della nostra cultura, incluse le esperienze che si possano avere con i cristalli.
Ciò non toglie che sia facile perdersi in un mare di nuove sensazioni ed esperienze, che spesso sono contornate da un’atmosfera “new age” che di nuovo non ha un bel niente e che nasconde solamente gli interessi di chi propone tali condizioni: per questo è necessario mantenere i piedi per terra!
Eva Saroglia
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