Esco: storielle zen del sabato

Esco, come ogni giorno carica di energia per affrontare la vita: il lavoro, gli amici, la corsa, la palestra, me stessa immersa in un mare di cose da fare.

Sulla porta, poco prima di uscire, mi volto e lo vedo lì, seduto, incapace di seguirmi, incapace di capire questo mio mordere la vita ed io incapace di capire questa sua inattività.

Vado incontro alla mia giornata col sorriso di chi ha la gioia di vivere, di chi ha la possibilità di provare a risolvere i problemi, di chi nonostante il dolore vuole strappare qualcosa di più.

Esco dal portone e lo vedo…

Ha il viso concentrato, i capelli bianchi ad incorniciarlo, passo dopo passo divora quei metri che con fatica percorre. Le due stampelle aiutano quelle gambe altrimenti deboli a sostenerlo.

Mi fermo, lo osservo, lo ammiro: non si arrende alla vecchiaia, non si arrende a quelle due gambe che lo vorrebbero su una poltrona, chiuso in casa davanti ad un televisore.

Mi passa accanto, i nostri sguardi si incrociano per un attimo e spero vi legga tutta la mia ammirazione. Vorrei abbracciarlo e ringraziarlo per quella lezione. Ma alzo il viso verso il balcone del salone, immaginando quale programma stia vedendo seduto su quel maledetto divano. Lui che potrebbe muoversi senza difficoltà è lì inerte e vicino a me passa un uomo che non vuole cedere nulla, nemmeno un centimetro, alla sua libertà di camminare, seppure con le stampelle.

Riprendo il mio cammino, ora con una nuova consapevolezza della grazia che ho e che troppe volte non considero e ringrazio quell’uomo che, passandomi accanto, mi ha regalato tutto questo.

Esco 600

Considerazioni personali:

Molto spesso, nella vita, diamo tutto per scontato.

Crediamo che non dovremo mai morire e sprechiamo il tempo in cose senza senso.

Ci alziamo dal letto la mattina e camminiamo, ci laviamo, facciamo colazione…

Senza minimamente ringraziare per queste cose, credendo che tutto ci sia dovuto ma senza minimamente pensare che ci sono persone che tutto questo non possono farlo e che anche noi potremmo non farlo da un momento all’altro…

Come al solito qualcuno penserà: Ok, che menagramo, che pessimista…

Costui chiaramente non ha capito/compreso il messaggio che voglio inviare.

Da molto tempo ormai, cerco di gustare e assaporare la vita in ogni attimo dell’Eterno Presente dando il giusto valore ad ogni cosa.

Ecco, a questo dovrebbe portare il mio discorso iniziale, vivere ogni attimo senza sprecare neppure un secondo della vita in cose futili e inutili, apprezzando sempre tutto ciò che abbiamo.

In questi casi amo raccontare una storiella indiana.

Un giorno un uomo comprò un paio di scarpe. Dopo averle portate a casa le indossò e si accorse che gli stavano strette. Da quel momento iniziò a lamentarsi sempre delle scarpe e del dolore che gli procuravano. Su ogni persona che incontrava riversava il suo fastidio e il suo dolore procurato dalle calzature strette. Ne fece ormai uno stile di vita. Lamentarsi per le scarpe strette.

Sapete quando smise di lamentarsi?

Smise di lamentarsi il giorno in cui incontrò per strada un uomo senza piedi!

Da questo momento impariamo ad apprezzare tutto ciò che abbiamo, ringraziare per averlo , senza sprecare il nostro presente, unica vera realtà della nostra vita.

Naufragio 3 600

Un abbraccio di Luce per tutti e buon fine settimana

Giuseppe Bufalo

Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri. (M. Twain)

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