Psicoastrologia: i Quattro Elementi nel tema natale
Abbiamo parlato la settimana scorsa della Psicoastrologia, e di come questo strumento possa esserci utile in molti ambiti.
Vediamo ora , più nei dettagli, la ” composizione” di un Tema Natale o Carta del Cielo, o Mandala Stellare, comunemente chiamato Oroscopo.
Innanzitutto, in un ottica di interpretazione psicologica, dobbiamo iniziare con la spiegazione dei Quattro Elementi, che sono i principi costitutivi della Creazione, e rappresentano le fondamenta psicologiche dell’individuo:
All’elemento Terra appartengono i Segni del Toro, della Vergine e del Capricorno.
All’elemento Acqua appartengono i Segni del Cancro, dello Scorpione e dei Pesci.
All’elemento Fuoco appartengono i Segni dell’Ariete, del Leone e del Sagittario.
All’elemento Aria appartengono i Segni dei Gemelli, del Bilancia e dell’Acquario.
E’ importante fare una premessa, quella secondo cui non consideriamo solo l’Elemento del Segno in cui si trova il Sole di nascita, ma anche quello dell’Ascendente, della Luna, e di eventuali accumuli di Pianeti in altri Segni.
Potrà quindi , spesso, manifestarsi una mescolanza di vari elementi, e sarà fondamentale la loro armonizzazione, la capacità, per così dire, di farli “danzare” insieme nella loro diversità e complementarietà.
Possiamo indicare alcune parole-chiave per i vari Elementi. Per esempio i Segni di Terra ci riconducono alla materia, al corpo, alla nostra capacità di essere radicati in questa realtà terrena.
Chi possiede una sufficiente “dose” di Terra nel proprio Tema natale sa provvedere ai suoi bisogni materiali, è in contatto con la sua fisicità, tende a sviluppare stabilità e continuità nei vari ambiti della propria esistenza. La tipologia astrologica Terra è contraddistinta anche dalla tenacia, dall’affidabilità, dalla pazienza, dalla capacità di costruire strutture stabili , solide e durature nel mondo materiale.
Nel campo affettivo di solito queste persone sono piuttosto “lente” nella fase dell’innamoramento, ma poi tendono ad essere fedeli e persistenti nei loro rapporti.
La mancanza di Terra può indurre una grande difficoltà nel sentirsi a proprio agio nel corpo, ed in senso più ampio in tutto ciò che ha a che fare con gli obblighi , i limiti e le esigenze della quotidianità .A volte si può addirittura evidenziare un rifiuto dell’incarnazione fisica, un totale scollegamento da Madre Terra, ed un più o meno celato desiderio di…volare altrove.
In queste persone, anche se la mente è brillante ed ingegnosa, può poi risultare molto difficile incarnare nella materia progetti ed idee. Da questo fattore deduciamo quanto sia importante la giusta ” quota” di questo Elemento in una Carta del Cielo, così come sono importanti tutti gli altri Elementi.
Un eccesso di Terra può invece indurre alla rigidità, alla cristallizzazione nelle proprie…idee fisse, all’immobilità totale.
Vi può essere la paura di ogni cambiamento, l’assurda pretesa di voler “fermare il fiume” dell’esistenza, in un illusorio bisogno di sicurezza, e la volontà di tenere tutte le cose, e anche le persone, sotto controllo.
Fortissimo può essere l’attaccamento ai beni 
materiali, in cui ci si identifica totalmente, ed anche agli affetti, con eccessi nel senso di una possessività anche morbosa, che può soffocare l’altro o l’altra ed impedirne la crescita.
Fondamentale, quindi, per il tipo astrologico Terra la lezione del giusto distacco da ciò che si crede di possedere, perché in realtà non possiamo possedere nulla e nessuno…le persone sono anime in cammino, spiriti liberi, e gli oggetti materiali sono impermanenti….L’esempio più alto di questo tipo di saggio distacco fu il Buddha, nato sotto il Segno del Toro, notoriamente tra i più possessivi…. Questo grande Maestro enunciò infatti l’importante postulato secondo cui l’origine di ogni sofferenza scaturisce dall’attaccamento a ciò che, per sua natura, è impermanente.
Dal giusto distacco fiorisce la Saggezza e questa è una delle più elevate qualità che i Segni di Terra sono chiamati a manifestare in ogni aspetto della loro vita quotidiana.
Giovanna Francesca Manzone
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