E’ possibile oltrepassare la soglia di un negozio e ritrovarsi in un mondo magico?
Ci sono giornate che iniziano normalmente ma poi, in un attimo, si trasformano in giornate particolari. A volte, basta un incontro e la vita ti porta a sperimentare sensazioni ed atmosfere piacevolissime che qualche attimo prima neppure potevi immaginare.
Entri in un negozio, Flò Home Living di Cavour, e ti accoglie la titolare, Giulia che gentilmente ti saluta ma ciò che ti colpisce è il suo sguardo: penetrante ma non troppo, indagatore per quella giusta curiosità che ti coglie quando conosci una persona mai vista prima, profondo come il mare ed intenso come il profumo dei gigli. Nonostante questo sguardo ti senti tranquillo e rilassato e ti chiedi cosa ci sia di così famigliare da farti sentire bene.
Passati i primi minuti di dialogo ti guardi intorno e ti rendi conto che ovunque cada il tuo sguardo vedi cose belle e raffinate, disposte in modo che ognuna possa risaltare senza nascondere ciò che le sta vicino. Poi, ad un tratto, vedi una porta ed istintivamente e anche un po’ sfrontatamente abbandoni la tua solita educata cortesia che non ti fa fare domande e chiedi: ‘ma oltre quella porta cosa c’è?’… Giulia sorride con l’espressione di chi sa che solo un certo tipo di persone vengono attratte da ciò che sta dietro a quella porta e ti invita a seguirla.
Oltre la porta si apre una grande stanza e lì ti rendi conto che sei in una casa particolare che ha ancora alone di nobiltà. In effetti è una casa del 1500 e su di una parete vedi un bellissimo camino. Alle pareti molti quadri si offrono al tuo sguardo e sui mobili e sul tavolo, in bella mostra, molte sculture. Ora Giulia spiega che in quella sala organizza mostre e vernissage.
Ecco cos’era quel senso di famigliarità: l’empatia che nasce istantanea tra chi ama l’arte, in tutte le sue forme. In mostra le opere di Rino Fornasa scultore eclettico che ama la luce che dà vita alle forme sinuose giocando di chiaro-scuri su spazi pieni-vuoti al punto che ti fanno venire in mente il contrasti yin e yang del simbolo del Tao rappresentante l’armonia cosmica. Sul tavolo centrale una sua scultura in gesso dal titolo ‘La pace ferita’ e già solo il titolo di quest’opera spiega il nome della personale ‘Indecifrabile umanità’.
Così Dedalo Montali lo descrive nel 1998:
” Nelle sue opere sono protagonisti la luce e gli effetti dinamici che ne derivano,il suo linguaggio aspira a quella misura classica che dai primitivi giunge fino a BRANCUSI, ALBERTO VIANI, MOORE, espressioni quasi astratte ma sempre con riferimenti alla realtà’ ridotta a estrema sintesi volumetrica.
Tutto e’ ragione di viva tensione in bilico fra tradizione e modernità “.
Leggendo il depliant della mostra di Rino Fornasa, ti rendi conto che, pur essendo da molti anni a Cavour, è nato ad Arzignano, una piccola cittadina in provincia di Vicenza che forse è sconosciuta ai più ma che per te è importante e conosciuta e ci sei già anche stata più volte per visitare una persona a te carissima. Anche in questo un’incredibile caso di famigliarità.
Torni al qui ed ora e noti che l’ambiente è curatissimo così come l’esposizione delle opere ed il tutto dà la netta sensazione di tanto amore e di tanta passione e la domanda a Giulia può sembrare scontata ma è assolutamente incontenibile: ‘come ti è nata questa passione per l’arte?’.
La risposta è sorprendente: ‘ sono figlia di un artista!’ e poi spiega che, in qualche modo, la passione del padre per l’arte l’ha contagiata già in tenera età. Curiosa chiedo chi sia suo padre e come esprima la sua arte così scopro che è figlia di Paolo Medici, pittore specializzato nella tecnica del ‘frottage’, (dal francese “frotter”, che significa strofinare), e per realizzare le sue opere, usa lo strofino dei pastelli cerosi ad olio su carta che, in seguito, viene telata.
Anche suo padre ha realizzato una mostra personale in questo spazio, dal titolo ‘About face’ esponendo 44 dipinti con tecnica ‘Frottage’, tutti della stessa dimensione e realizzati tra il 2013 ed il 2015, periodo in cui l’artista ha studiato la fisiognomica di volti femminili riferita ai moti dell’anima.
Tornando nell’altra parte del negozio, ti accorgi di quanto il tempo sia volato e così, seppur malvolentieri, devi accomiatarti dalla tua sorprendente ospite.
Tornando a casa e volendo scrivere di questa esperienza, vuoi comprendere da dove arrivi il nome del negozio così, grazie ad una piccola ricerca su internet, vai sul sito di Flò Home Living e scopri che Flò è il diminutivo della mamma e che… (visitate questa pagina per saperne di più).
La cosa che colpisce di più è che la mamma è di Ferrara la terra delle tue origini ed alla quale sei legatissima e che, forse, proprio quest’ultima scoperta è la spiegazione di quel senso di famigliarità che ti ha colto incrociando lo sguardo aperto e sincero di Giulia nell’attimo esatto in cui l’hai incontrato per la prima volta.
E’ possibile oltrepassare la soglia di un negozio e ritrovarsi in un mondo magico?
La risposta, come ho raccontato, non può che essere si grazie ai doni che la vita porge facendo incrociare storie e destini che ti riportano a casa e che ti fanno vivere di stupende sensazioni che solo l’arte, in qualsiasi sua forma, può dare.