Il senso della vita: storielle zen del sabato

Il senso della vita: storielle zen del sabato

La grande auto di lusso si fermò davanti alla piccola scrivania all’ingresso del cimitero e l’autista, in uniforme, si rivolse al custode: “Può seguirmi, per favore?

La mia signora è malata e non può camminare” – gli spiegò – Potrebbe avere la bontà di venire a parlare con lei?”

Una signora anziana, i cui occhi non potevano nascondere la profonda sofferenza, attendeva in macchina.

– “Sono la signora Adams” – gli disse – “Negli ultimi due anni le ho inviato cinque dollari alla settimana…”

cimitero 400– “Per i fiori!” – ricordò il custode.

– “Esattamente. Affinché fossero collocati sulla tomba di mio figlio”.

– “Oggi sono venuta – disse un po’ costernata – perché i medici mi hanno detto che non mi rimane molto da vivere, quindi sono qui per un’ultima visita e per ringraziarla”.

Il custode ebbe un momento di entusiasmo, ma poi le disse con delicatezza: “Sa, mia signora, ho sempre rimpianto il fatto che continuasse a inviare dei soldi per i fiori”.

– “Cosa?” – Domandò la signora.

– “E’ che … lo sa, signora,…i fiori durano così poco tempo …e alla fine qui nessuno li vede…”

– “Sa quello che sta dicendo?” – ribatté la signora Adams.

– “Sì, sì signora. Faccio parte di un’associazione di volontariato, i cui membri visitano gli ospedali e le case di cura. Lì sì che mancano i fiori…I ricoverati potrebbero vederli e apprezzare il loro profumo”.

La donna rimase in silenzio per alcuni istanti. Poi, senza dire nulla, fece cenno al suo autista di partire.

Mesi dopo, il custode fu sorpreso da un’altra visita. Doppiamente sorpreso perché, questa volta, era proprio la signora Adams che veniva a trovarlo guidando lei stessa l’auto.

– “Ora porto io stessa i fiori ai malati” – gli spiegò con un amabile sorriso – “Aveva ragione, i malati si sentono felici e mi fanno sentire felice. I medici non  sanno il motivo della mia guarigione, ma io lo so. E’ che ho trovato dei motivi per vivere. Non ho dimenticato mio figlio, al contrario, dono i fiori a nome suo e ciò mi dà forza”.

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Considerazioni personali:

La signora Adams scoprì ciò che la maggior parte di noi spesso dimentica  : aiutando gli altri aiutiamo noi stessi. Certo! La scelta è sempre nostra…il famoso libero arbitrio…

Io credo che dovremmo tutti impegnarci a riscoprire il nostro “Progetto d’Anima”.

E’ quel progetto che noi, come Anime, ci impegniamo a portare avanti prima di incarnarci su questo pianeta.

Successivamente, distolti dal superfluo, dimentichiamo il necessario.

La signora Adams stava male e le era rimasto poco da vivere perché la sua Anima (anche se non si dovrebbe dire la “mia” Anima, in quanto noi siamo Anime che si sono rivestite di un corpo fisico) non aveva più necessità di portare avanti una vita vuota e senza valide motivazioni.

Solo quando ha riscoperto il suo “Progetto d’Anima ha ritrovato il senso perduto della sua vita.

Ci rendiamo subito conto se lo stiamo portando avanti. Dipende dal “grado” di gioia con il quale iniziamo la giornata. Quello è il giusto termometro di comparazione.

Se iniziamo con gioia la giornata vuol dire che stiamo adempiendo al progetto dell’Anima. Diversamente significa che ce ne siamo allontanati. Nostro compito è la riscoperta da entronauti prima e da esploratori dopo.

Giuseppe Bufalo - Luce

Buon fine settimana ed un abbraccio di Luce per tutti

Giuseppe Bufalo

Di grazia, chi odia se stesso come potrà amare qualcuno? Chi è interiormente combattuto, potrà forse andare d’accordo con altri? Potrà, chi è sgradito e molesto a se stesso, riuscire gradevole a un altro? Nessuno, credo, lo affermerebbe, se non fosse un pazzo più pazzo della Follia stessa. (Erasmo da Rotterdam)

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