Le stagioni sono quattro ma lo sguardo può vederle solo una per volta…
Storiella zen del Sabato
Un uomo aveva 4 figli.
Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente.
Così li mandò uno alla volta ad osservare un albero molto distante da casa.
Il più grande andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in estate, il più giovane in autunno.
Quando tutti furono tornati chiese loro cosa avessero visto.
Il grande disse che l’albero era brutto, spoglio e ricurvo.
Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita.
Il terzo non era d’accordo; l’albero era pieno di fiori, profumato e bellissimo… ed era la cosa più bella che avesse mai visto.
Il più piccolo aveva un’opinione ancora diversa, l’albero era carico di frutti e pieno di vita e realizzazione.
L’uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell’albero.
Disse loro di non giudicare un albero o una persona solo in una stagione, ma dall’essenza di ciò che una persona è!
La gioia, l’amore, la realizzazione che viene dalla vita possono essere misurate solo alla fine, quando tutte le stagioni sono complete.
Se ti arrendi quando è inverno, perderai la speranza che regala la primavera, la bellezza della tua estate, la realizzazione del tuo autunno!!!
Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo.
Non giudicare la tua vita in una stagione difficile.
Persevera nelle difficoltà… Il meglio deve ancora venire!
Considerazioni personali:
Molto bella e significativa questa parabola, ricca di insegnamenti e lezioni di vita.
In essa sono rappresentate le stagioni della vita con le loro caratteristiche.
Dobbiamo iniziare ad amare ogni stagione per quello che ci dona e per quelli che sono i suoi frutti.
Molto spesso le persone vogliono raccogliere i frutti in inverno e questo non è possibile oltre ad essere contro natura.
Ad ogni stagione il suo, ad ogni periodo della nostra vita le sue espressioni – siamo esseri in divenire e il nostro cammino passa attraverso diverse tappe.
Nessuna tappa è migliore o peggiore di un’altra, è soltanto diversa, sta a noi coglierne l’essenza ed assaporarne i suoi frutti.
Inoltre, come la parabola ci induce a comprendere, non possiamo giudicare noi stessi o gli altri da una sola stagione o periodo della vita.
Gli alti e i bassi vanno assemblati e come colori vanno mescolati; solo così, alla fine, potremo avere un quadro ben preciso dell’esistenza.
Periodi caratterizzati da alte vibrazioni positive si alternano a periodi di vibrazioni più basse. E’ questo il nostro manifestarsi nella vita in questo transito terreno.
Impariamo ad accogliere le diversità nella nostra vita ed in quella degli altri. Solo così, alla fine, quando calerà il sipario, potremo dire di aver vissuto e non solo esistito.
Un caro abbraccio e buon fine settimana per tutti
Giuseppe Bufalo
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